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Nave Cavour salpa per Haiti - intervento del CSMM

News del 20 Gennaio 2010

La portaerei Cavour al comando del Capitano di Vascello Gianluigi Reversi sta completando l'approntamento nella base navale di La Spezia per la missione umanitaria di assistenza alla popolazione di Haiti. Notevoli sono le capacità di assistenza sanitaria che la nave è in grado di offrire. L'area ospedaliera di bordo dispone infatti di 2 ambulatori, 1 sala rianimazione, 2 sale operatorie, 8 posti letto per terapia intensiva, sala radiologica-TAC, sala trattamento ustionati, laboratorio di analisi e laboratorio odontoiatrico. Inoltre può essere imbarcata una camera iperbarica trasportabile per fornire la più idonea terapia alle sindromi da schiacciamento. L'ammiraglia della nostra Marina Militare nasce dall'esigenza di disporre di uno strumento navale con elevate capacità di Comando e Controllo per operazioni interforze e internazionali. Oltre alla capacità di trasporto di aeromobili Nave Cavour è in grado di imbarcare nell'hangar materiali, veicoli e mezzi anfibi. Di seguito l'intervento del CSMM Amm. Sq Paolo La Rosa (corso 62-65) CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA MILITARE Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa Partenza della portaerei Cavour per la missione ad Haiti La Spezia, 19 gennaio 2010 Signor Ministro della Difesa, da sei giorni i nostri pensieri e i nostri cuori, come quelli di tutta la comunità internazionale, sono rivolti alla popolazione sconvolta dall'immane catastrofe che si è abbattuta sull'isola di Haiti, una terra povera e lontana. La più significativa e concreta partecipazione a questa tragedia da parte del nostro Paese è rappresentata dall'intervento umanitario avviato già all'indomani del sisma. Con la partenza del Cavour, l'Italia rafforza oggi il proprio impegno, passando dal sentire all'agire, dando spessore e continuità al proprio intervento, mettendo in campo un potenziale che non sarebbe altrimenti esprimibile. Quando, in occasione della festa della Marina, il 10 giugno a Civitavecchia, alla presenza del Capo dello Stato, fu consegnata la Bandiera di combattimento al Cavour, ebbi a dire che la futura ammiraglia della nostra flotta sarebbe stata in grado di svolgere contemporaneamente la funzione di quattro grandi unità: la nave sede di comando di operazioni interforze ed internazionali; la piattaforma per velivoli di tutti i tipi; la nave da trasporto e sbarco di consistenti contingenti di uomini e mezzi; la nave per soccorsi ed aiuti umanitari di vasta portata. E' evidente come il Cavour racchiuda ed esalti tutte le specifiche caratteristiche navali di grande autonomia e flessibilità operativa, capacità di carico e di proiezione, rapida ed ovunque necessario, in emergenze e calamità, con rilevanti assetti ed ospedalieri. Non immaginavo, allora, che tali straordinarie capacità sarebbero state messe alla prova così presto ed in circostanze così drammatiche. Oggi il Cavour è chiamato a questa prova, nel segno di una lunga storia di missioni di soccorso dal mare. Pensiamo al terremoto di Messina, di cui un anno fa abbiamo celebrato il centenario, a bordo delle nostre navi nello Stretto. Là fu il nostro popolo a ricevere solidarietà, con una grande operazione internazionale dal mare. Questa volta siamo noi chiamati a portare il nostro aiuto e lo facciamo con lo slancio che è proprio della nostra gente. Non è la prima volta. Trenta anni fa compimmo la missione di soccorso ai profughi Vietnamiti nel Mar Cinese Meridionale, primo grande impegno dell'Italia in una moderna operazione umanitaria a grande distanza dalla Madrepatria, che avrebbe dato avvio ad una stagione d'interventi, per portare aiuti, stabilità, sicurezza in svariate parti del mondo, dalla Somalia a Timor Est, dal Libano ai Balcani. Signor Ministro, il Cavour si avvia ad una missione complessa e difficile. L'esperienza ci assicura che questo mezzo è quanto di più moderno, efficiente ed idoneo la tecnica navale ci possa offrire per un intervento di questo tipo. Trasferiamo nella zona del disastro non soltanto un consistente e diversificato contingente operativo ma una vera e propria base marittima, svincolata dal territorio e dalla sua devastazione, con un aeroporto, un ospedale, un centro di comando e controllo, un complesso di telecomunicazioni, una piattaforma logistica ed una piattaforma per velivoli, imbarcazioni e componenti terrestri con mezzi e materiali specifici per la missione. Un moltiplicatore di forze, che, dal mare, potrà alimentare un importante flusso di soccorsi e ricevere a bordo un gran numero di bisognosi d'interventi o cure mediche, svolgendo un ruolo abilitante per il complesso delle Forze Armate e delle agenzie, nazionali e internazionali che intervengono. Signor Ministro, all'ordine di approntamento, la risposta è stata, come sempre, rapida ed efficace. Pur legata al programma di allestimento delle funzioni operative ancora in corso, l'unità ha interrotto lavori e prove tecniche per prepararsi all'operazione. L'equipaggio è stato chiamato tutto a bordo, i ruoli sono stati dimensionati all'esigenza, con altri uomini forniti dai Reparti aerei della Squadra Navale, dal Reggimento San Marco, dal Raggruppamento Subacquei e Incursori e dai reparti sanitari della Marina per integrare le capacità complessive della nave che è stata configurata per questa missione imbarcando sei elicotteri ed una camera iperbarica. Le caratteristiche del Cavour hanno permesso di concepire una missione a spiccato contenuto interforze e interagenzia. Sono giunte a bordo altre componenti militari e civili, nazionali ed internazionali, in grado di dare un significativo contributo all'operazione. Mezzi ruotati e cingolati del Genio dell'Esercito, personale sanitario e di protezione delle varie Forze Armate, personale dell'Aeronautica, personale di polizia militare dell'Arma dei Carabinieri, uomini e mezzi della Croce Rossa, ingenti materiali e generi di conforto forniti dal World Food Program, dalla Croce Rossa e da altre Associazioni Umanitarie. Signor Ministro, ad una settimana dalla catastrofe, è una corsa contro il tempo. Certo Haiti è lontana, più di 4600 miglia nautiche. Il Cavour navigherà veloce, spinto dall'apparato motore di tipo convenzionale più potente al mondo. Al momento è prevista una sosta tecnico-operativa in un porto settentrionale del Brasile, importante attore della comunità internazionale, che mantiene ad Haiti un rilevante contingente di stabilizzazione dell'ONU, con il quale abbiamo attività di cooperazione e stiamo definendo modalità d'intervento coordinato. Un team di ricognizione è stato avviato ad Haiti per fornirci le necessarie informazioni preventive, nonché stabilire i necessari contatti operativi. Questo connotato internazionale dell'intervento italiano ad Haiti, presente già dalla fase di pianificazione della missione, conferisce ulteriore valenza all'intervento, lasciando ampio spazio ad eventuali ulteriori collaborazioni con altri membri della comunità internazionale. Davanti a Lei, Signor Ministro, sono i 922 protagonisti di questa missione. Partono con lo slancio di solidarietà ed il sostegno di un popolo che si è mobilitato. Partono con la consapevolezza della valenza del loro compito e con la soddisfazione della fiducia in loro riposta. Al Comandante del Cavour, al suo equipaggio ed a tutto il personale imbarcato il nostro "vento in poppa". A tutti gli sventurati di Haiti l'espressione alta e forte del nostro impegno di aiuto e solidarietà.

Nave Cavour salpa per Haiti - intervento del CSMM

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